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al testo di Francesco Rossi
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Se noi adottiamo la scienza e l’arte alla nostra percezione sensoriale in una certa misura definiamo i decorsi della vita. Quest’aspetto simbiotico spiega che il creare, il produrre quello che prima non esisteva ha bisogno di essere alimentato da questi due elementi essenziali, ponendo attenzione a non trascurare un altro aspetto importante e vitale che lega l’insieme della correlazione e della proporzionalità. Il terzo elemento lo prenderemo in esame in seguito. Ora concentriamoci sul bisogno dell’essere umano di queste due funzioni vitali, a dire il vero che ha sempre avuto e, che alimenta quotidianamente.
Un valore assoluto. Basta pensare agli strumenti che si usano scientemente e manualmente in sala operatoria per avere chiaro il concetto. Gli strumenti chirurgici costruiti da mani creative che spesso hanno una relazione non casuale con gli strumenti da lavoro che si usano per modellare, forgiare, rifinire, spezzare e via dicendo. Penso siano proporzionali perché io osservo una relazione funzionale. Esistono scuole di pensiero diverse su quest’argomento, io appartengo alla corrente che si rifà ad Arrigo Levi. Del resto chi ama la poesia in tutte le sue forme, utilizzando in questa contemporaneità elementi di scrittura creativa tutela la voce poetica, spesso minacciata dal mercato. Ecco che il terzo elemento, ultimo in questo caso per pura casualità calza alla perfezione con la contestualità poetica che ci slancia nell’oltre del tempo, svincolandoci dalle incertezze della nostra fisicità e del turpiloquio che l’essere umano declama verso se stesso, per la sua sopravivenza. |
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